Il 2010 è ormai terminato e, come ho già raccontato qualche giorno fa, sono riuscita a raggiungere l'obiettivo che mi ero prefissata a inizio anno iscrivendomi alla sfida Lettori Extralarge del gruppo Readers Challenge di Anobii.
Ma andando oltre il dato quantitativo, vorrei ora soffermarmi sulla qualità di quanto sfogliato in questi dodici mesi. I libri che più mi sono piaciuti, che mi hannno avvinta e convinta, sono stati:
Joe Speedboat di Tommy Wieringa (ed. Iperborea)
Accabadora di Michela Murgia (ed. Einaudi)
Malamore di Concita De Gregorio (ed. Oscar Mondadori)
Smettila di camminarmi addosso di Claudia Priano (ed. Guanda)
Middlesex di Jeffrey Eugenides (ed. Oscar Mondadori)
Aggiungo poi genericamente altri due scrittori dei quali ho letto diversi libri quest'anno: Marco Malvaldi e Stefania Bertola.
Il primo è un trentaseienne pisano che ambienta i suoi gialli in un paesino della costa Toscana. Il protagonista è il barrista Massimo che aiutato da una strampalata squadra investigativa composta dal nonno Ampelio e dai suoi amici, tre vecchietti decisamente arzilli e dotati di lingua tagliente, risolve i casi nei quali si trova incidentalmente coinvolto. Ma la parte più originale e divertente dei libri non è tanto la dinamica crimine-investigazione-scoperta del colpevole tipica del giallo classico, quanto l'ambientazione umana, gli scambi di battute tra gli attempati "Poirot per caso" che tra una partita di biliardo e un pettegolezzo dipanano la matassa, arrivando a scoprire l'insospettabile autore del misfatto.
Finora sono stati pubblicati tre titoli, tutti editi da Sellerio nella collana La Memoria: La briscola in cinque, Il gioco delle tre carte e Il re dei giochi.
Se volete fare la conoscenza di Massimo e dei vecchietti del Bar Pineta, vi consiglio di partire dal primo, anche se sono tranquillamente leggibili in altro ordine.
Stefania Bertola è una torinese, autrice di una decina di romanzi molto femminili e molto divertenti. Il plot è sempre simile: gruppo di amiche/cugine/vicine di casa ben assortito che viene coinvolto in storie magari improbabili o eccessive che però risultano comunque avvincenti. Questo perchè le protagoniste, nella loro varietà, rappresentano molto bene la varietà del mondo femminile. State sicure che in almeno una di esse troverete qualcosa di voi stesse e in qualcun altra qualcosa di vostra sorella, di un'amica/collega, di qualche altra donna che conoscete.
I titoli letti mi sono piaciuti tutti, ma in particolare consiglio: Ne parliamo a cena, Biscotti e sospetti, A neve ferma (tutti tascabili TEA).
Infine una menzione per Quello che le mamme non dicono di Chiara Santamaria, ovvero la Wonder del blog Machedavvero? Il Iibro racconta la maternità evitando le solite banalità preconfezionate e riesce a divertire e abbattere i sensi di colpa delle mamme che ogni tanto pensano di non essere all'altezza dell'improbo compito che hanno scelto (o che si sono ritrovate a ricoprire) e di essere altresì le sole a svolgerlo faticosamente (tranquille..non è così!!).
Quello che le mamme non dicono |
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