martedì 22 febbraio 2011

GIVEAWAY Libroterapia di Miro Silvera




Libroterapia. Un viaggio nel mondo infinito dei libri, perché i libri curano l'anima

Libroterapia di Miro Silvera, ed. Salani
Ancora gongolante dopo aver finito La sovrana lettrice di Alan Bennett, consigliatomi dalla sister e apprezzato assai, ecco che incappo in un libretto insulso che, come dice un mio amico, "mi ha fatto scendere la catena".
Un volumetto di 80 pagine  inutili in cui l'autore, in modo banale e ripetitivo, presume di scrivere un viaggio nel mondo infinito dei libri, perchè i libri curano l'anima (è il sottotitolo del volume).
Il risultato è un discorso desolante che delude chi è già lettore, senza dargli alcun spunto di riflessione in più, salvo il "perchè ho sprecato 10€ per questa cagata pazzesca", e fa passare la voglia di prendere in mano un libro ai non lettori, che non vi trovano certo ragioni per diventarlo, anzi!, probabilmente dopo l'ultima pagina, se mai ci arrivassero, correrebbero ad abbonarsi a Sky o a Diva e Donna.
Proprio a chi non legge, persone che Silvera definisce simpaticamente capre, l'autore dedica generosamente la sua creazione. Che caprette fortunelle!!
Potranno intrattenersi con un'accozzaglia di consigli scontati e/o inutili e/o decisamente del put. Il dramma è che il più delle volte sono necessari tutti e tre gli aggettivi insieme per descrivere i suggerimenti dati dall'autore.
Una riflessione chicca per dare un'idea della profondità del pensiero di Silvera:
La televisione potrebbe essere terapeutica, ma la maggior parte delle volte non lo è affatto, e ci riversa addosso brutali riprese di orrori quotidiani, di guerre, di massacri e delitti, innescando in noi ansie che a volte solo gli psicofarmaci, o lo shopping, riescono a sedare.
Siccome sono un'inguaribile ottimista e penso che comunque questo libretto blu potrebbe anche piacere a qualcuno, chi lo volesse può raccontarmi quali libri siano stati  terapeutici per lui e perchè.
Al migliore, o all'unico che risponderà, verrà recapitato gratuitamente il libro a domicilio.
Per invogliarvi, e non è facile dato il materiale a disposizione, aggiungo che il volume ha qualche illustrazione carina che magari potrebbe venir utile per un decoupage.
Durata del giveaway: una settimana da oggi.

ps Consiglio invece La sovrana lettrice, libro che, diversamente da questo, è  intelligente e pure molto divertente.

domenica 20 febbraio 2011

Regole di famiglia

Regole di famiglia di Matteo Sartori, ed. Isbn
Le premesse c'erano tutte perchè questo libro potesse piacermi: una saga familiare ambientata in contesto a me vicino nel tempo e nello spazio.
Invece ho faticato ad arrivare all'ultima pagina che, tra l'altro, ho raggiunto solo perchè il libro si concludeva poco dopo la duecentesima, altrimenti credo l'avrei abbandonato.
Regole di famigliaMi piaceva l'idea di leggere le storie dei componenti di una famiglia altoborghese di Milano che si intersecano con gli avvenimenti sociali e politici italiani dalla seconda guerra mondiale fino alla  fine anni Settanta.
Insomma i presupposti c'erano tutti e la quarta di copertina mi aveva convinto alla grande. Invece avrei fatto meglio a fidarmi di Margherita Dolcevita che su Anobii scrive: "Lo stile è odioso, ampolloso, pomposo (e uso tante parole che terminano in -oso perchè rendono bene l'idea), ridondante.
Sembra scritto da un anziano degli anni '30, non da un quasi quarantenne degli anni 2000. "
La penso anch'io esattamente così: un libro con una trama potenzialmente molto interessante, ma che invece si spegne per colpa di una prosa che stenta per troppe inutili e anacronistiche sofisticatezze. Si parla di BR, di vite rovinate dalla droga, di primi amori liceali tra un precipuamente e un surrettiziamente, diversi "a guisa di", un orbitare e una plaga, fino alla chicca della "incarnazione materica". Inoltre alcuni personaggi, purtroppo solo abbozzati, mi sarebbero sembrati meritevoli di maggiori attenzioni da parte dell'autore che invece si limita a introdurli e poi abbandonarli, senza dedicare spazio all'approfondimento della descrizione dei loro caratteri e delle loro sorti.
In definitiva, per me, un libro stonato e mancato.
Mentre scrivo, vago in rete alla ricerca di commenti su questo libro e scopro esisterne diversi decisamente contrastanti col mio. Per par condicio, vi segnalo ad esempio la pagina di Satisfiction in cui molti lettori magnificano questo romanzo. Gli amministratori del sito si dichiarano addirittura pronti a rimborsare il prezzo di copertina a chi, dopo aver letto Regole di famiglia, ritenga che l’entusiasmo di Satisfiction abbia deluso le loro aspettative.
Io non oserei mai chiedere il rimborso, perchè non l'ho acquistato sull'onda di alcuna recensione e comunque trovo che l'autore ci abbia messo il cuore e non sia certo un libro-truffa, ma a questo punto mi domando se sono la sola a non averlo trovato un romanzo grandioso (come lo definiscono nella recensione di Satisfiction).

venerdì 11 febbraio 2011

Se non ora, quando??


Premessa: la famiglia Tugnelli progettava di andare oggi in Piazza Castello a Milano per partecipare alla manifestazione del video qui sopra.
Alla fine non siamo riusciti ad andarci con formazione al completo. Pioveva e così il nostro programma di rientrare a Milano, lasciare a casa la macchina e andare con le bici al Castello è fallito miseramente.I tugnelli maschi sono tornati a casa in auto e noi donzelle siamo andate insieme alla manifestazione. E abbiamo fatto proprio bene!!
Quante donne, quanti uomini, quanti bimbi, quanti anziani...
Una marea di gente riempiva la piazza, avvicinarsi al palco è stata un'impresa e anche giunti nei dintorni era pressochè impossibile vedere qualcosa e molto difficile anche sentire.
Ma si sentiva il calore della gente, la voglia di esserci e di farsi sentire.
La Tugnella continuava a farmi domande: 
  • Ma a qualcuno Berlusconi piace? Risposta: purtroppo sì, a parecchi.
  • Ma perchè Berlusconi non c'è? Risposta: Perchè non ama situazioni in cui non sia circondato da soli sostenitori e non ama il contradditorio e qui invece probabilmente gli tirerebbero i pomodori.
  • Ma perchè allora non andiamo noi dove sta lui gli tiriamo i pomodori??. Risposta: Ehm..perchè no??
Abbiamo ascoltato per un'oretta poi, vedendola infreddolita e con pantaloni e scarpe fradici, ho pensato fosse il caso di tornarcene a casa. Ma ne è valsa la pena, farla camminare e poi stare in piedi al freddo, farle prendere un po' d'acqua.
Ma ha sentito persone che dicevano che "non c'è civiltà se si sviliscono le donne", che "se le quote rosa diventano quote erotiche non è una questione morale, ma una questione politica", che "la dignità delle donne non è in vendita".
Non ha di certo capito tutto (ha 5 anni e mezzo),  ma un giorno spero capirà.
Mia madre negli anni Settanta mi portava ai cortei con le sue amiche e io e mia sorella cantavamo divertite "Come mai, come mai, noi non comandiamo mai, d'ora in poi, d'ora in poi, comandiamo solo noi!!".
Anch'io allora non capivo bene ma, anni dopo quei cortei, quell'educazione e quell'esempio credo mi abbiano reso una persona migliore. Grazie mamma e vediamo se la storia si ripeterà...

giovedì 10 febbraio 2011

Un romanzo da leggere


Ho finito ieri di leggere "Chiedo scusa" scritto a quattro mani da Francesco Abate e Valerio Mastandrea (con pseudonimo, ma dichiarato in quarta di copertina).
Che dire?? Un gioiello di romanzo. Una storia autobiografica tragica, ma narrata con brio.
Ho sorriso e ho pianto.
Ho amato i personaggi, le descrizioni dei luoghi sardi, la strana storia di non amore che ha tanto più sentimento di molti matrimoni classici.
Ho apprezzato la prosa di Abate, la scelta di ogni singola parola, il bilanciamento perfetto tra tragedia e commedia.
Incredibile come la storia di un trapianto di fegato e delle sue troppe complicazioni mi abbia avvinto più di un thriller. Ma non per la curiosità di sapere come potesse andare a finire, piuttosto per l'empatia provata con il protagonista, per la comprensione del suo dolore e delle sue difficili scelte, per l'affetto provato per i componenti della sua grande e calda famiglia.
Ci sono pagine che sento che ricorderò a lungo. Quelle dell'operazione senza anestesia (ascoltate il bravissimo Mastandrea che le legge alle Invasioni Barbariche), quelle dell'ultimo giorno di vita della donna che donerà il fegato a Abate, quelle sulla cena di Natale dalla madre..ma queste sono solo alcune. Tutto il libro scorre tra momenti tragicamente ilari e dolcemente commoventi.
Molto meglio di quanto stia facendo ora io, il libro è già stato recensito da molti lettori su Anobii.
Proprio grazie alla recensione di Luckyliuc, sono inciampata in questo libro. Se vi è venuto un minimo di curiosita, leggetela anche voi e poi, soprattutto, leggetevi questo libro.
Dopo, sempre se vi va, ripassate a dirmi se sarà riuscito a stregare anche voi.
ciao!
ps Sono socia dell'Aido da tanti anni. Ma se non lo fossi già stata, dopo aver letto l'ultima riga di Chiedo Scusa, sarei corsa a iscrivermi all'associazione.

domenica 6 febbraio 2011

Ore di Religione (cattolica)

Come già scritto in un post di qualche settimana fa, mi ha lasciata abbastanza perplessa e infastidita il fatto che l'orario del primo anno della scuola primaria preveda ben 2 ore alla settimana dedicate all'insegnamento della Religione cattolica. Per fare un confronto basti dire che di Storia, Educazione civica, Geografia, Scienze e Inglese  ne è prevista solo 1!!
Credit
Come prevedevo, alla fine non me la sono sentita di prendere una decisione che avrebbe potuto fare sentir esclusa la Tugnella senza avere poi alcuna certezza di quale sarebbe stata l'alternativa alla frequenza delle suddette due ore.
Ma i dubbi mi sono rimasti e continuo a chiedermi se ci sia un modo per cambiare le cose, se sia possibile ammettere che in Italia abbia sì senso dar importanza alla cultura cattolica, senza però darle un peso eccessivo, per di più già a cominciare dai primi anni di scuola, in menti spugnose e indifese.
Il timore che non sia solo trasmissione di cultura e valori, ma ci sia anche una buona dose di indottrinamento ha avuto conferma oggi.
Tugnella al padre: "Papà. sai che non bisogna aver paura di morire, quando moriamo dobbiamo essere felici perchè riceviamo la nostra ricompensa"
Il padre stranito "E sarebbe??"
Tugnella "Poter vedere il volto di Gesù!!!"
Allegria...e siamo solo alla materna (e non sto parlando di un asilo gestito da suore).