lunedì 21 marzo 2011

Nonsolomamma

Qualche tempo fa ho letto con piacere il libro che Wonder di Machedavvero? ha scritto per raccontare la sua esperienza di mamma per caso e l'ho infatti consigliato a diverse amiche e qui sul mio blog.
Recentemente ho finalmente letto anche Nonsolomamma dell'omonimo blog tenuto da Claudia De Lillo, ma purtroppo questa mia seconda esperienza con libri scritti da mamme-blogger mi ha convinto decisamente meno, nonostante legga con piacere gli articoli della De Lillo su D di Repubblica, così come i post sul suo blog.
I raccontini della sua quotidianità familiare e lavorativa presi a sé sono divertenti e stimolanti, perché lei scrive bene, ha un fantastico senso dell’ironia e ha materiale da vendere tra redazione e famiglia, entrambe fonte di episodi esilaranti o di  riflessione o di tutte e due le cose.
Forse mi aspettavo qualcosa di diverso del semplice travaso sulla pagina stampata di quanto scritto nel blog, speravo che il libro ottenuto avesse qualche plus rispetto alla mera sequenza degli scritti postati nell'arco di un anno.
Tra l'altro, le cose che prese a piccole dosi strappano parecchi sorrisi e caratterizzano gli articoli sul blog, diventano un po' ridondanti e stucchevoli quando si ritrovano in ogni pagina. Mi riferisco al chiamare proprio tutto col prefisso elasti, ma anche alla continua ripetizione dei nomi (in sé simpatici!!)  dei familiari.
Probabilmente è solo questione di mie aspettative esagerate  e poi, almeno in parte, deluse: mi è sembrato che con l'ottimo materiale a disposizione, la De Lillo avrebbe potuto osare di più e mirare alla scrittura di un vero e proprio  romanzo. Invece i singoli episodi raccontati da Elasti letti tutti insieme  uno dopo l'altro,  a mio parere, perdono un po' sostanza e alla lunga si ripetono, così che il risultato alla fine non rende del tutto giustizia alle doti narrative, di testa e di cuore dell'autrice.

martedì 1 marzo 2011

Cosmetici e pubblicità: Dior, Lancome, Bottega Verde, Somatoline, Vichy e gli altri


Dove non ci sono rughe sulla faccia non c'è saggezza (credit)

Premessa: leggo sempre  le parole scritte in piccolo a cui rimandano gli asterischi nelle pubblicità dei cosmetici nelle riviste. Sarà che sono precisina, curiosa o forse ho solo tempo da perdere?

E' da un po' che mi frulla per la capoccia l'idea di questo post e pertanto mi sono soffermata sui numeri di queste fantomatiche ricerche, sempre citati solo  nelle righe microscopiche di cui sopra.
Si rimanda sempre a Test di autovalutazione. Cioè??
Prendo un campione di soggetti, faccio provare loro il prodotto per un certo periodo di tempo, alla fine del quale domando loro: "Vi è piaciuto?". Magari non proprio in maniera così sintetica, più probabilmente a questi soggetti toccherà compilare un questionario un po' più dettagliato sui vari aspetti del gradimento, ma la sostanza non cambia.
Quindi la garanzia che viene data è che un TOT di persone abbiano apprezzato il prodotto, quindi un giudizio quanto mai soggettivo e spesso non supportato da evidenze scientifiche.
Parliamo poi di questo TOT. Nella migliore delle ipotesi sono un centinaio di persone (vedi dopo caso Vichy), più spesso molto meno. In alcuni casi solo una ventina.
Ma perchè dovrebbe essere significativo che 20 donne nel mondo si siano trovate bene con una crema?? Ma il concetto di rilevanza statistica dov'è??
Ovviamente le frasi sparate a piena pagina,con caratteri ben più grossi delle legende agli asterischi, raccontano magari del 100% di utilizzatrici soddisfatte. Vabbè ma è il 100% di 20!!
E poi  magari si dicono soddisfatte perchè hanno apprezzato il profumo della crema, perchè l'hanno testata in un periodo della loro vita in cui vedono tutto rosa, perchè sono amiche di qualcuno che lavora dell'area test dell'azienda, perchè il loro uomo quella sera ha detto che le trovava più snelle..
Su 20 persone è ovvio che anche solo 1/2 casi come questi falserebbero i risultati della ricerca. Ovvero rifacendola il mese dopo, con qualcuna raffreddata, qualcuna con palle girate, qualcun'altra che ha litigato con l'amica dell'area test o delusa dall'ometto meno propenso a complimenti... la percentuale scenderebbe all'80-90%!!
Premetto che il mio non è un giudizio sui prodotti che andrò a citare (molti mai usati), ma sulle scelte comunicative delle aziende che li producono e sul sistema di test che precede la loro messa in commercio.


Ecco qualche esempio:

da Vanity della settimana scorsa:
ONE ESSENTIAL RIGENERATORE CELLULARE DIOR
Valutazione chimica e autovalutazione su  un campione di 24/26 (due non erano sicure al 100%??) donne.
STRIVECTIN - SD SEPHORA Risultati ottenuti attraverso valutazione visiva in base a un test condotto sotto il controllo medico realizzato su 30 soggetti.

Dalla rete:
GENIFIQUE CREMA ATTIVATRICE LANCOME  *test sulle consumatrici - autovalutazione- 57 donne.
SOMATOLINE SNELLENTE INTENSIVO NOTTE Tonifica i tessuti cutanei nel 100% dei casi dopo 4 settimane (Per questa crema, si accenna effettivamente anche a test clinico -strumentali. Peccato che si tratti sempre e solo di 25 donne.
KIKO 3D LIFTING SERUM 100% levigatezza cutanea aumentata***
*** Test di autovalutazione condotto su 20 donne.

BOTTEGA VERDE ANTICELL +  Crema gel drenante, anticellulite Effetto drenante per il 90%**
** test di autovalutazione eseguito da 20 donne

PUPA VOLUMIZZANTE GLUTEI Test su 25 persone (il link riporta a stroncatura di  Altroconsumo al prodotto e ai relativi test.

Per la cronaca, giusto un anno fa, l'Antitrust comminava una pesante multa di 100.000€ a L'Orèal, censurando il messaggio pubblicitario scelto per il suoVichy  Lictactive retinol HA in quanto eccessivo (traduz. migliora l'aspetto, ma certo non fa scomparire le rughe) e non suffragato da test affidabili.
Da notare che questo è l'unico prodotto, tra i tanti per cui ho trovato on line dati sui test effettuati, per il quale il campione era composto dalla bellezza di 109 di donne. Il danno e la beffa per il colosso della cosmesi!