venerdì 10 giugno 2011

Trent'anni dopo. Prima parte. Le feste di compleanno dei bambini

Lunedì sera porto la Tugnella alla sua prima serata fuori "da sola": pizza con i compagni d'asilo che, come lei, l'anno prossimo frequenteranno la prima elementare (lo so!, sono antiquata, adesso si chiama Scuola primaria, ma non mi viene!!).
Già la cosa in sè  mi fa strano perchè da una parte è segno del tempo che galoppa, per lei ma anche per me, dall'altra ripenso a me stessa ai tempi dell'asilo. Orsoline a Como, metà anni Settanta.

Cosa è cambiato??
Anch'io disegnavo, cantavo, giocavo coi compagni, imparavo i rudimenti della lettura e della scrittura, qualche parolina d'Inglese e ovviamente venivo edotta sulle basi del Cattolicesimo (già commentato in proposito in un vecchio post). Ma il resto??

Sono cambiate così tante cose che mi tocca dedicare al confronto almeno due post.
Questo è il primo, incentrato sulle feste di compleanno.


Innanzitutto quando andavo all'asilo non si partecipava a una festa di compleanno alla settimana!
Le prime feste sono cominciate verso il terzo anno di elementari e si tenevano rigorosamente a casa del festeggiato e vi partecipava un gruppo selezionato di compagni.
Ora si fanno da MacDonald's, ai giardini, in ludoteca, al museo...ed è previsto che tutta la classe venga invitata (il che probabilmente spiega perchè raramente si facciano nelle proprie mura domestiche..ma quanti hanno spazio e voglia di portarsi in casa non meno di 20 bambini con annessi genitori/tate/nonne??)

Alle mie feste eravamo per l'appunto un po' più grandicelli, quindi ci animavamo da soli giocando in giardino, quando ce n'era la possibilità, o inventando giochi in salotto.
Ora non può mancare un animatore che coinvolga i bambini in attività varie. Si va dal livello minimo di Mac, dove qualche ragazza svogliata distribuisce foglietti da colorare e imbastisce qualche gioco "fisico" gestibile in pochi metri quadri mentre la collega prende le prenotazioni per il cibo, a soluzioni avanzate con clowns, maghi, animatori, guide museali etc etc.


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Vengono messi in scena spettacolini, si truccano i bimbi, li si tatuano (certo non in maniera permanente, ma comunque  con colori che persistono sulle braccia per non meno di 3 giorni, insensibili al passaggio del sapone), vengono gonfiati palloncini con fogge a richiesta (così i più bravi, il minimo sindacale sono spade per bimbi e corone/cuori per le bimbe), organizzate cacce al tesoro, babydance, giochi di squadra........

Ai miei tempi si comprava qualche gommina, matita (Hello Kitty e amici imperversavano già allora!) insomma una cazzatina da dare in premio ai vincitori dei giochetti.
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Adesso è previsto che a fine festa si regali qualcosina ad ogni invitato: libretto, adesivi, sacchetto con caramelle, bolle di sapone ...


Allora c'era il momento dell'apertura dei regali. Grandi scartamenti, gioia, ringraziamenti, invidia dei non festeggiati.
Adesso spesso le mamme organizzano la festa per il proprio pargolo associandosi ad altre mamme con figli che compiono gli anni nello stesso periodo (e te credo!! Provate a mettere insieme il costo dell'affitto del locale, la paga dell'animatore, il rinfresco, i regalini finali e capirete perchè spesso le feste sono doppie, triple, anche quadruple!) e tra il tempo necessario per aprire non meno di 10/15 pacchetti a festeggiato, l'urgenza di liberare gli spazi e quella dell'animatore  di andarsene a casa a riprendersi, il momento regali il più delle volte viene saltato e rimandato al momento del ritorno a casa.


Mi è venuta in mente un'ultima cosa: quando ero all'asilo il festeggiamento consisteva in un tanti auguri cantato in classe con la torta portata da casa. Beh, questo ora non si può più fare. Almeno non nella scuola materna milanese frequentata dai Tugnelli. Ok caramelle, cioccolatini, schifezzine di ogni tipo che male non fanno (sic) ...ma la torta casereccia è vietatissima.
Non sia mai che l'incauta mamma cuoca ci abbia messo dentro qualche ingrediente che possa risultare indigesto!!
ps Lo so che ci sono bambini allergici, ma le maestre lo sanno e le mamme possono dichiarare in anticipo cosa hanno messo nella torta per evitare danni!!
Fine della prima parte del confronto. Arrivederci alla seconda puntata.
ciao!

5 commenti:

  1. ciao! grazie per questo post, non sono mamma, ho fatto solo la baby sitter per tanto tempo e...condivido quello che hai scritto!
    Sono nata negli anni '80, ma anche per me le feste sono sempre state quello che scrivevi tu, insomma un grande evento, ma per intimi :)
    E la mancata torta casalinga...merita una commemorazione ufficiale!2 minuti di silenzio ;)
    grazie!
    Annalisa

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  2. Mi consola un po' condividere i miei rimpianti, per di più con una giovincella!!
    Chissà quando è avvenuto il cambiamento, evidentemente non dieci anni dopo i miei ricordi.
    Negli anni 90 forse??
    Tocca sperare nel commento di qualche lettore, o ancor più giovane di te o più anziano di noi due e che sia stato genitore in quel momento.
    Se qualcuno ha assistito alla metamorfosi dei compleanni dei bimbi da festicciole casalinghe a eventi mondani, si faccia avanti e ce la racconti!!
    Ciao

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  3. Le cose hanno cominciato ad andare per questo verso dopo la metà degli anni Novanta, credo. O meglio, questi sono i miei ricordi.
    Ricordo che i miei genitori mi avevano proposto di fare una festa di compleanno da McDonald's. Era più o meno il 1992/93, io ho rifiutato e la cosa era ancora un novità assoluta. Il piccolo dettaglio è che non andavo all'asilo ma in prima media.

    Quando leggo queste cose sinceramente mi preoccupo: perché se all'asilo fai la festa con il locale affitato e l'animatore, vuol dire che quando ti laurei come minimo porti tutti gli amici a festeggiare in Costa Smeralda per tutto agosto, e quando ti sposi fai traslare tutta la famiglia da Portogruaro alla spiaggia di Malibu.

    Leggendo il tuo post, poi, mi spiego molte altre cose. Per esempio il fatto che il ragazzo di vent'anni in prova da noi è venuto a chiedere se cercavamo personale dicendo che aveva un disperato bisogno di lavorare e da quando ha cominciato non fa altro che parlare del fatto che l'Ipad1 a 500 euro è un affarone e di quanti cd comprerà quest'estate in vacanza a Londra.

    Scusatemi la lunghezza del commento, ma è da qualche giorno che per tutti questi motivi ho l'amaro in bocca...

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  4. Cara Libraia Virtuale,
    alla fine penso che non bisogna lasciarsi venire l'amaro in bocca! Preferisco il dolce pensiero dei tempi che cambiano, ma dei valori che rimangono. E sono i blog (e le mamme) come questo di Mamma Part Time, che me lo fa scrivere: leggo tra queste righe che c'è del sano pensare (ed educare) in giro...E meno male! :)
    Annalisa

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  5. Troppa grazia! Non sono per nulla convinta di essere tanto brava come mamma..ma garantisco di provarci con ardore! E d'ardore spesso ce ne vuole. Perchè è tanto più facile accontentare i pargoli per evitare dissidi e frigne!! Alla fine ci si concede, o almeno così faccio io, di cedere talvolta su cose ritenute meno importanti, ma di rimanere ferme sui principi cardine. E' faticoso, ma quando vedo i risultati mi commuovo e penso che ne valga la pena. Quando invece non li vedo (e capita, eccome se capita!) mi viene un po' di scoramento..ma tiro avanti comuqnue in attesa di tempi migliori :-)) Grazie Annalisa e Grazie Libraia della partecipazione

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