Regole di famiglia di Matteo Sartori, ed. Isbn
Le premesse c'erano tutte perchè questo libro potesse piacermi: una saga familiare ambientata in contesto a me vicino nel tempo e nello spazio.
Invece ho faticato ad arrivare all'ultima pagina che, tra l'altro, ho raggiunto solo perchè il libro si concludeva poco dopo la duecentesima, altrimenti credo l'avrei abbandonato.Mi piaceva l'idea di leggere le storie dei componenti di una famiglia altoborghese di Milano che si intersecano con gli avvenimenti sociali e politici italiani dalla seconda guerra mondiale fino alla fine anni Settanta.
Insomma i presupposti c'erano tutti e la quarta di copertina mi aveva convinto alla grande. Invece avrei fatto meglio a fidarmi di Margherita Dolcevita che su Anobii scrive: "Lo stile è odioso, ampolloso, pomposo (e uso tante parole che terminano in -oso perchè rendono bene l'idea), ridondante. Sembra scritto da un anziano degli anni '30, non da un quasi quarantenne degli anni 2000. "La penso anch'io esattamente così: un libro con una trama potenzialmente molto interessante, ma che invece si spegne per colpa di una prosa che stenta per troppe inutili e anacronistiche sofisticatezze. Si parla di BR, di vite rovinate dalla droga, di primi amori liceali tra un precipuamente e un surrettiziamente, diversi "a guisa di", un orbitare e una plaga, fino alla chicca della "incarnazione materica". Inoltre alcuni personaggi, purtroppo solo abbozzati, mi sarebbero sembrati meritevoli di maggiori attenzioni da parte dell'autore che invece si limita a introdurli e poi abbandonarli, senza dedicare spazio all'approfondimento della descrizione dei loro caratteri e delle loro sorti.
In definitiva, per me, un libro stonato e mancato.
Mentre scrivo, vago in rete alla ricerca di commenti su questo libro e scopro esisterne diversi decisamente contrastanti col mio. Per par condicio, vi segnalo ad esempio la pagina di Satisfiction in cui molti lettori magnificano questo romanzo. Gli amministratori del sito si dichiarano addirittura pronti a rimborsare il prezzo di copertina a chi, dopo aver letto Regole di famiglia, ritenga che l’entusiasmo di Satisfiction abbia deluso le loro aspettative.
Io non oserei mai chiedere il rimborso, perchè non l'ho acquistato sull'onda di alcuna recensione e comunque trovo che l'autore ci abbia messo il cuore e non sia certo un libro-truffa, ma a questo punto mi domando se sono la sola a non averlo trovato un romanzo grandioso (come lo definiscono nella recensione di Satisfiction).
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