E di diavolerie il buon Blasco se ne è inventata parecchie, pure troppe!!, nel concerto milanese del 22 giugno allo stadio di San Siro.Eh già, sembrava la fine del mondo
ma sono ancora qua, ci vuole abilità
eh già, il freddo quando arriva poi va via
il tempo di inventarsi un’altra diavoleria
Erano 8 anni che non riuscivo a vederlo dal vivo. Tra gravidanze , bimbi piccoli e lentezza di riflessi che troppe volte non mi ha permesso di essere abbastanza lesta per acquistare per tempo i biglietti.
Ma questa volta sono stata brava e in febbraio mi sono fatta trovare davanti al pc al momento dell'apertura delle prevendite e sono riuscita a comprare i biglietti per me e per i miei due amici storici con i quali avevo condiviso diversi concerti di Vasco in passato e ai quali avevo pensato di regalare i biglietti per il loro 40 anni.
Il passare degli anni si fa sentire: nell'1987 il mio primo incontro live con Vasco fu (ci vuole proprio il passato remoto!!) all'arena civica e io ero pronta davanti ai cancelli già nel primo pomeriggio per poter ottenere un posto nel prato davanti al palco.
24 anni dopo ho comprato posti numerati in tribuna e ci siamo presentati alle 21,15..e chi le regge più ore e ore in piedi?? Vedi post segnali di vecchiaia
Ero pronta a emozionarmi, a ballare, cantare a squarciagola, urlare Vascooooooooooo.
Sono riuscita a cantare poco (mea culpa: ero impreparata sul nuovo album e il 75% del concerto era incentrato su questo), ballare e urlare abbastanza..ma emozionarmi pochissimo.
In compenso ho avuto occasione di ridere, di incazzarmi un po' e di provare grande delusione.
Ridere per non piangere a certe trovate che manco Baglioni o i Pooh avrebbero potuto architettare.
Il funambolo che passeggia sul filo, il corista che si dà alla lirica con tanto di suicidio e accasciamento finale, Garibaldi che zoppica sulla passarella ("Garibaldi fu ferito, fu ferito ad una gamba..") e poi estrae e sventola enorme bandiera tricolore...ma perchè????
Per non parlare del momento di Vasco oratore che arringa la folla con un discorso biascicato e banalotto assai sulla libertà che viene bruscamente interrotto dalla regia nel bel mezzo di un'ultima farneticazione.
Vogliamo parlare poi del ritmo?? 5 canzoni e subito un lungo intervallo nel quale si sono esibiti tutti i componenti della band in assoli vari. Bravi, per carità!, ma non ho comprato il biglietto per sentire per un terzo del tempo le loro esibizioni! E per il resto del concerto è un continuo susseguirsi di 1/2 canzoni intervallate da altri assoli o addirittura da momenti di luci spente, silenzio e attesa.
Ma neanche negli spettacolini più improvvisati capitano tempi morti simili!
Alle 23.45 il concerto è bello che finito. Essendo cominciato alle 21,45, tolti assoli e tempi morti, il tempo effettivamente occupato dalle canzoni è stato di forse un'ora e mezzo..alla faccia del quasi sessantenne che riesce ancora a reggere concerti di tre ore!
Quindi questo è stato il mio sesto e ultimo concerto di Vasco. Non smetto certo di ascoltare le sue canzoni (nb Non ha cantato Sally..che peccato!), ma tornerò a vederlo solo se mai dovesse decidere di fare un tour acustico di vecchi successi nei teatri...quindi temo mai.
Aggiornamento 28 giugno: Ho appena letto che Vasco ha comunicato di aver intenzione di abbandonare i concerti negli stadi e che il ritardo del concerto e la scaletta ridotta di cui ho scritto sopra non sono stati solo una mia impressione, ma conseguenza di un guaio fisico che inizialmente aveva fatto addirittura ipotizzare l'annullamento della data. Mi spiace per lui, ma mi consola vedere che non mi ero sognata un concerto decisamente sotto tono e che forse un giorno potrei veramente rivederlo dal vivo in un contesto acustico. Forza Vasco!!!